Quale punta per trapani scegliere per forare il metallo?

Almeno una volta nella vita ti sarai chiesto quale potesse essere la differenza tra le varie punte che ci sono su mercato e come possano adattarsi, non solo al tipo di macchina ma anche al materiale che devono forare. Ogni punta ha delle caratteristiche specifiche, come ogni macchina si adatta ad alcune punte ed altro no, come con la stessa punta non puoi forare metalli o legno.
Per questo motivo, in questo articolo, andremo a spiegare come il metallo, un materiale davvero comune presenta delle differenze, che bisogna saper riconoscere se lo si vuole lavorare in maniera corretta.
Partiamo col dire che i metalli non sono tutti uguali e per metalli diversi esistono quindi diverse tipologie di punta che garantiscono prestazioni e finiture migliori. Logicamente anche la macchina con cui si effettua un foro ha la sua valenza (ad esempio una macchina CNC avrà prestazioni di gran lunga più performanti di un normalissimo trapano a colonna, di un trapano-fresa o di un trapano/avvitatore) ma oggi non siamo qui a parlare di quello.
Scegliere la punta giusta significa, innanzitutto, non rovinare l’utensile su cui viene montata ma anche non rovinare il pezzo che si vuole lavorare.
Andiamo quindi a distinguere i vari tipi di metallo che più comunemente troviamo:

1. Ghisa
2. Acciaio
3. Acciai inossidabili
4. Metalli non ferrosi

Per Metalli ferrosi si intendono tutti quei materiali che hanno come proprietà principale la loro facilità di lavorazione e che sono composti da leghe di ferro (es. acciaio, ghisa). La prima informazione importante è che l’acciaio è costituito da 2 elementi: ferro e carbonio (Fe +C) e la diversa percentuale di Carbonio unitamente al modo in cui l’acciaio stesso è formato, ne definisce la tipologia. Tecnicamente, se la percentuale di Carbonio è > 2,11%, si parla di ghisa, ovvero “ferro”, materiale povero ma, a volte, ostico da lavorare proprio perché ha molte scorie tra cui materiali abrasivi. Se invece la percentuale di Carbonio è < 2,11%, si parla di acciai. Come “componenti” l’acciaio può avere altri metalli tra cui il Cromo (Cr), che se è presente con una quantità in percentuale > 12%, si parla di acciai inossidabili (acciaio inox).
Gli acciai si possono differenziare anche in base a due processi di produzione:
1.Velocità di raffreddamento durante la loro formatura;
2. Trattamenti superficiali eseguiti durante le lavorazioni meccaniche (ad es. la tempra).

VS

Per Metalli non ferrosi invece si intendono tutti i metalli che non rientrano nel gruppo del ferro o delle sue leghe come: alluminio, rame, argento, oro, piombo, stagno, titanio, i metalli alcalini quali il sodio e il potassio, i metalli alcalino-terrosi come il calcio e il bario.

I metalli non ferrosi presentano le seguenti proprietà:

  • Ottimo conduttore termico ed elettrico
  • Resistente alla corrosione e all’ossidazione
  • Facilmente lavorabile
  • Riciclabile
  • Leggero
  • Non tossico

Per quanto detto finora, come ci sono diversi tipi di metalli, di conseguenza ci saranno anche diverse tipologie di utensili più o meno in linea con il materiale da lavorare.
La scelta della punta si distingue anche in base alla tipologia dell’angolo del tagliente e dell’angolo di inclinazione dell’elica.

Arrivati a questo punto perciò come scegliere la giusta punta?
Per fare la scelta più adeguata bisogna tener conto dei seguenti parametri:
1. Tipo di materiale da lavorare
2. Truciolabilità (significa che si deve scegliere la punta in base all’attitudine del materiale ad essere lavorato mediante specifici utensili da asportazione truciolo)
3. Adattabilità alla macchina utensile

Di seguito una breve e semplificativa guida:

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